Dan Burros, vero nome Daniel Burros (New York, 5 marzo 1937 – Reading, 31 ottobre 1965), è stato un attivista statunitense noto per la sua militanza neonazista nonostante fosse ebreo, divenendo l'emblema dell'ebreo che odia sé stesso. Esponente del Partito Nazista Americano, dopo aver litigato con il leader George Lincoln Rockwell abbandonò il movimento per diventare Kleagle, o reclutatore, dello United Klans of America, uno dei gruppi più violenti del Ku Klux Klan dell'epoca, nello stato di New York[1]. Quando la sua ascendenza ebraica fu resa nota, Burros si suicidò, sparandosi prima al petto e poi alla testa mentre stava ascoltando musica di Wagner[2]. Nonostante ciò, Rockwell elogiò Burros dopo il suicidio, continuando a considerarlo un nazionalsocialista e incolpando gli ebrei per la sua fine.
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